giovedì 16 ottobre 2014

Scoprendo Fassbender: Angel - La vita, il romanzo

 Michael Fassbender è un grandissimo attore dal talento multiforme e sfaccettato che ha fatto una gavetta di svariati anni prima di approdare al grande successo di oggi passando dalla pubblicità, alle molte apparizioni televisive e poi dapprima il “300” di Zack Snyder per poi approdare al suo primo importante ruolo cinematografico con il primo film in lingua inglese del regista francese Francois Ozon, in un melodramma tratto dal romanzo di Elizabeth Taylor (naturalmente omonima della famosa attrice britannica), ispirato alla vera storia di Marie Corelli.
Il film debuttò come pellicola di chiusura al Festival di Berlino del 2007.

Il famoso regista francese racconta storie sempre ironiche e con una particolare attenzione al lato psicologico dei suoi protagonisti e questo film non fa eccezione, in quanto narra la storia di Angel, interpretata dalla brava Romola Garai, una ragazza non ricca di nascita ma con grandi sogni di successo ed un altrettanto fervida immaginazione unita ad un’alta stima di se stessa e queste saranno le peculiarità che le faranno ottenere un contratto editoriale per scrivere dei romanzi d’amore che riscuoteranno un grandissimo successo commerciale.
La vita della nostra protagonista, scorre come un romanzo d’appendice che culmina nell’incontro con Esmè, interpretato da un passionale, intenso e tormentato Michael Fassbender, un pittore bohémien di cui si innamora, e per cui costruirà una gabbia dorata.

Da questo momento in poi il film culmina in una deriva marcatamente e volutamente ironica e quasi fumettistica, che inasprisce poi il contrasto tra la fantasia delle mente di Angel di una vita perfetta e la realtà della vita espressa da Esmè che sentendosi soffocare da Angel stessa decide di partire per la guerra soprattutto per estraniarsi da lei, fino a quando non potrà fare a meno di tornare in patria mutilato non solo fisicamente, ma anche e soprattutto psicologicamente infatti si toglierà la vita dopo poco.
Angel rimasta vedova viene a conoscenza della vita parallela del consorte che aveva avuto una relazione extraconiugale dalla quale era nato un bambino, tutti i nodi vengono al pettine ed anche il suo successo commerciale inizia a scemare e gli ultimi anni della sua vita saranno all’insegna del rimpianto.

Il film risulta essere mediocre, ma non possiamo non apprezzare le prove dei due interpreti principali che efficacemente tratteggiano i propri personaggi in maniera funzionale alla storia, che vuole essere negli intenti del regista un omaggio ai film americani degli anni ‘40 e ’50 nel ritrarre un eroina. Inoltre non si può non apprezzare la ricercatezza della ricostruzione degli ambienti e dei costumi, ed anche i quadri di Esmè sono quelli realmente dipinti dal pittore Gilbert Pignol.



Voto: 6



Gina Carlini

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